venerdì 7 marzo 2014

Wifi sì, wifi no. Lo studio ARPA in una scuola di Minerbio (BO)



Lavagne Interattive Multimediali (LIM), tablet, computer, il nostro Istituto si sta aprendo alla sperimentazione di nuove modalità del fare didattica e di gestione dei rapporti con i ragazzi e i loro genitori, vedi l'adozione del registro elettronico.

L'analfabetismo digitale italiano è un dato certo dovuto, tra le varie cause, al quadro normativo incompleto, incerto, privo di una visione di lungo periodo.

Le scuole, ormai stufe di aspettare e grazie all'intraprendenza di sempre più dirigenti, si muovono attraverso mille ostacoli, non soltanto di natura burocratica, nel tentativo di fare rete, oltre che di accedervi.

Connettere le classi è un passo obbligato, tra i primi, per combattere detto analfabetismo. I costi delle infrastrutture costituiscono un fattore importante ma non determinante per l'introduzione delle tecnologie nella didattica, di secondaria importanza rispetto alle paure per la salute che possono innescare queste nuove tecnologie.

L'alto costo per la cablatura in fibra delle scuole italiane potrebbe essere ovviato da una connessione di tipo WI-FI ma molti sono ancora i dubbi rispetto alla prolungata esposizione ai campi elettromagnetici. I dubbi possono tradursi in paure conclamate e irrazionali quando a provarle sono dei genitori, che hanno a cuore solo il meglio per i propri figli e la loro salute e non hanno gli elementi utili per poter valutare.

L'ARPA dell'Emilia Romagna ha condotto un’approfondita indagine strumentale in una scuola di Minerbio (BO). Tutti i valori sono risultati di modesta entità.